Politica internazionale

“Una pace iniqua è molto meglio di una guerra equa”(Erasmo da Rotterdam)

Dario Patruno

Siamo ad un mese dal primo giorno di guerra e la luce non solo di una pace ma anche di un cessate il fuoco serio e rispettato, stenta a vedersi in fondo al tunnel. Il sondaggio di Emg per Agorà rivela che il 55% degli intervistati è contrario all’invio di armi a Kiev, deciso dal nostro Parlamento nelle scorse settimane. Il Parlamento si interroga se fornirne altre e porta al 2% del bilancio dello Stato lo stanziamento delle spese militari quasi che ulteriori armi possano porre fine al conflitto, favorire il dialogo e non innescare nuove violenze. Che tristezza.

La ripartizione fra ministeri delle spese finali del Bilancio dello Stato

Dal documento ufficiale tratto dal sito della Camera dei deputati https://temi.camera.it/leg18/temi/il-bilancio-della-difesa-in-breve.html si rileva quanto segue:

Le spese finali del Ministero della difesa autorizzate dalla legge di bilancio (LDB) per il 2022 sono pari a 25.956,1 milioni di euro, in termini di competenza, e rappresentano circa il 3 per cento delle spese finali del bilancio dello Stato, come illustrato nel grafico 1.

Si ricorda tuttavia che alcuni stanziamenti di interesse del settore della Difesa sono presenti negli stati di previsione di altri ministeri, in particolare il MEF e il MISE.

Dal grafico che segue emerge tratto dal sito ufficiale della Camera dei deputati emerge uno stanziamento per la difesa pari al 3,2%.

Fonte: elaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati legge di bilancio 2022-2024- Ultimo aggiornamento 3 febbraio 2022.

Ma i dati dell’Osservatorio Mil€x sono più allarmanti. Infatti l’aumento di 1,35 miliardi del Bilancio del Ministero della Difesa (+5,4%) traina la crescita della spesa militare italiana complessiva calcolata. Superato il muro dei 25 miliardi (25,82 in totale) con un aumento del 3,4% rispetto al 2021 e un balzo di quasi il 20% in 3 anni. Proprio in questi giorni è stato approvato a larghissima maggioranza (391 voti favorevoli su 421 presenti, 19 voti contrari) un Ordine del giorno collegato al cosiddetto “Decreto Ucraina” proposto dalla Lega Nord e sottoscritto da deputati di Pd, Fi, Iv, M5S e FdI che impegna il Governo ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2 per cento del Prodotto lnterno Lordo.

Ciò significherebbe passare dai circa 25,8 miliardi l’anno attuali (68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno).

Ricordiamo che l’indicazione di spesa di almeno il 2% del PIL in ambito NATO deriva da un accordo informale del 2006 de Ministri della Difesa dei Paesi membri dell’Alleanza poi confermato e rilanciato al vertice dei Capi di Stato e di Governo del 2014 in Galles (obiettivo da raggiungere entro il 2024), in cui si è anche indicata una quota del 20% di tale spesa da destinarsi ad investimenti in nuovi sistemi d’arma. Queste dichiarazioni di intenti al momento non stono mai state ratificate formalmente dal Parlamento italiano con un voto avente forza legislativa e quindi non costituiscono un obbligo vincolante per il Bilancio dello Stato.

Cfr:http://www.strettoweb.com/2022/03/spese-militari-italia-2022/1319867/

La parola del Papa incide sui comportamenti?

A questo punto mi chiedo: Il Papa parla, si sentono le sue parole ma non si ascoltano. Perché? Non rende, è più importante blandire, adulare e ascoltare i potenti della terra. Questo è il momento di agire. Come?  Andando nei luoghi dove c’è bisogno di aiuto umanitario ai popoli senza false visibilità, abbandonare la cultura del divano e soprattutto amicizie con i potenti ma essere difensori di donne, bambini, vedove, anziani vittime della guerra anonimi. Nel VI secolo dopo Cristo San Sabino e San Benedetto non ci pensarono due volte per spostarsi con i mezzi di trasporto dell’epoca ad andare in Oriente per un’opera di mediazione tra Oriente ed Occidente.

“Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!” …“La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari – ha affermato il pontefice -, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare un mondo ormai globalizzato, non facendo vedere i denti, e di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare”.

E pensare che nel sito della Nato all’inizio si legge “La NATO si impegna a risolvere pacificamente le controversie.” Allora anche la Nato prima di aumentare i contingenti militari di uomini e mezzi al confine dell’Ucraina e dei paesi facenti parte dell’Alleanza, persegua tutte le strade per la risoluzione pacifica, convinca la Cina e l’India ad entrare in campo con iniziative diplomatiche. IL Vaticano ci sarà e farà la sua parte se sollecitata in una direzione vincente e credibile.

Il ruolo dei nostri patroni nella storia della pace

Si parla di fine delle ostilità per il 9 maggio, festa di San Nicola dei baresi…ma francamente San Nicola e il copatrono San Sabino rinuncerebbero volentieri a questa coincidenza pur di vedere finita questa guerra anche domani.

„Se metti su una bilancia da una parte i vantaggi e dall’altra gli svantaggi, ti accorgi che una pace iniqua è molto meglio di una guerra equa.“ E questa è una verità oggettiva che risparmia vite umane e diventa rimediabile nel breve e lungo periodo.

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