Interviste & Opinioni

Giudici (Uritaxi): “Salvini rispetta il Parlamento e viene attaccato. Siamo al mondo alla rovescia”

ROMA – “Dopo cinque anni dalla promulgazione di una legge approvata dal Parlamento, finalmente un governo che prova a dare attuazione ai decreti applicativi di una legge del 2019, ed invece viene attaccato. I precedenti governi avevano il dovere istituzionale di adottare, in rispetto di quel Parlamento la cui centralità torna utile invocare solo quando le leggi piacciono, ma non lo hanno fatto.
In particolare il ministro Salvini è diventato bersaglio di una campagna di stampa e di alcune rappresentanze ncc che furbamente hanno venduto, monetizzandole, le autorizzazioni che avevano su Roma per prenderne di nuove al prezzo di una marca da bollo in qualche piccolo comune del reatino, per poi abbandonare le comunità che avrebbero dovuto servire e piantarsi stabilmente sul Comune di Roma. E’ davvero “il mondo alla rovescia” – per non usare termini che rimandano a recenti libri già di gran successo -, e di questo ne è simbolo la campagna demonizzante di cui sono vittima i taxi, se si pensa che un settore amministrato, dov’è impossibile fare concentrazione dell’offerta, perché ad ogni taxi corrisponde una partita Iva, viene spacciato per monopolio, mentre si cantano le lodi di una multinazionale americana che spregiudicatamente, nel silenzio di chi fa opinione, dichiara di mirare a portare sotto di sé tutti i taxi del mondo entro il 2025“, è quanto afferma Claudio Giudici, presidente nazionale del sindacato Uritaxi.
 
“Si erge a simbolo di un settore qualche tassista furbetto che fa storie per il pos e silenzio assoluto sulla solita multinazionale che beneficia di cinquanta società di comodo di diritto olandese per eludere il fisco. Si reputano basse le dichiarazioni dei redditi dei tassisti (quando in Italia il 78% delle società di capitali ha redditi negativi o inferiori ai diecimila euro), e si fa l’apologia di una multinazionale che in quindici anni di attività ha fatto un esercizio in utile solo quest’anno. Siamo davvero – conclude – al mondo alla rovescia“.

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