Politica internazionale

Come il fenomeno del Regionalismo ha influenzato la Politica Estera e a plasmare il contesto geopolitico internazionale

di Martina Paiotta

Come il fenomeno del Regionalismo ha influenzato la Politica Estera e come contribuisce a plasmare il contesto geopolitico internazionale 

Il regionalismo è uno dei fenomeni che hanno rivoluzionato la ratio della politica estera contemporanea, ora definita anche in linea con le priorità di natura regionale, oltre che

nazionale, due realtà sempre più intrecciate (si pensi all’Europa, anche intesa come Unione Europea, o alla Lega Araba…). A differenza delle priorità nazionali, che possono essere diplomatiche, strategiche, sociali, e, ovviamente, anche economiche, le priorità di natura regionale sono quasi sempre economiche: non a caso i fenomeni di aggregazione a livello regionale, come Unione Europea, Lega Araba, Unione Africana, etc., sono realtà nate a scopo di cooperazione prevalentemente economica e pertanto, attraverso le proprie scelte politiche che dispiegano effetto nei confronti con terzi Paesi o terze realtà regionali, cercano di solidificare la propria posizione economica e rafforzare il proprio potere contrattuale. Potrebbe pertanto parlarsi non di politica estera in senso stretto, quanto piuttosto nella sua accezione più ampia e generale, dal momento che, tuttavia, godono di un certo standard anche diplomatico volto ad intrattenere relazioni con i propri “Paesi clienti”. Sebbene la ragione che anima tali scelte sia di carattere prevalentemente economico, esse sono senz’altro influenzate anche dal contesto politico-strategico legato alle dinamiche geopolitiche internazionali, che non possono tuttavia, specie date le recenti evoluzioni, prescindere dai fenomeni di natura regionale.

Si viene così a configurare un fenomeno di natura “federale”, in cui il globo, nella sua interezza, diviene soltanto una “grande Nazione” che ospita una serie di regioni, regioni che godono di una propria autonomia e che sono, di conseguenza, in grado di influenzare il suo andamento generale.

Ciò non significa che la singola Nazione, in qualità di “singolo Paese”, abbia perso il proprio ruolo nel panorama globale o non abbia più un suo rilievo; al contrario, i singoli Paesi sono i principali Attori del nuovo dinamismo, nonché i principali “scultori” delle relative dinamiche: senza l’intreccio delle dinamiche di politica -specie estera- dei singoli, e dunque delle relazioni tra Stati, il fenomeno del Regionalismo sarebbe stato pressoché impossibile. A differenza delle priorità nazionali, che possono essere diplomatiche, strategiche, sociali, e, ovviamente, anche economiche, le priorità di natura regionale sono quasi sempre economiche: non a caso i fenomeni di aggregazione a livello regionale, come Unione Europea, Lega Araba, Unione Africana, etc., sono realtà nate a scopo di cooperazione prevalentemente economica e pertanto, attraverso le proprie scelte politiche che dispiegano effetto nei confronti con terzi Paesi o terze realtà regionali, cercano di solidificare la propria posizione economica e rafforzare il proprio potere contrattuale. Potrebbe pertanto parlarsi non di politica estera in senso stretto, quanto piuttosto nella sua accezione più ampia e generale, dal momento che, tuttavia, godono di un certo standard anche diplomatico volto ad intrattenere relazioni con i propri “Paesi clienti”. Sebbene la ragione che anima tali scelte sia di carattere prevalentemente economico, esse sono senz’altro influenzate anche dal contesto politico-strategico legato alle dinamiche geopolitiche ed alle relazioni internazionali, che non possono tuttavia, specie date le recenti evoluzioni, essere del tutto indipendenti dai fenomeni di natura regionale.

Questo è il motivo per cui, in una realtà geopolitica sempre meno uniforme, il fenomeno delle realtà locali non può considerarsi in separata sede rispetto al fenomeno delle realtà internazionali, bensì entrambi contribuiscono a plasmare -è oramai possibile affermare in egual misura- il contesto internazionale.

Martina Paiotta

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