Politica internazionale

La guerra totale la vuole chi ha esaurito risorse energetiche e materie prime, stampando moneta per camuffare la sua ricchezza

LA FUTURA GAZA E IL MONDO NUOVO

di Fedora Quattrocchi, esperta in materie energetico-ambientali

Mentre i giornaloni italiani parlano di fatto quasi solo di un’unica bambina – Indi – ogni minuto a Gaza muore un bambino innocente e pur essendo tali testate giornalistiche comunque ravvisate dalle agenzie stampa addirittura americane e israeliane di tali morti innocenti continue, con rammarico constatiamo definitivamente che la stampa italiana è ormai agonizzante, nonchè da dismettere prima possibile, con un cambio della guardia di giovani leve non corruttibili.

Vi do però una buona notizia sull’imminente fine del conflitto per mancanza di materie prime in Israele e nella parte USA finanzio-speculativa in mano a Biden-Clinton-Bill Gates-Soros e banchieri ebrei askenaziti, che addirittura ora sta incarcerando i manifestanti americani ebrei veri (sefarditi, etc…),  e che finora ha finanziato con circa 300 Mld di $ lo Stato di Israele dal 1948, ovvero Stato NON LAICO e NON DEMOCRATICO. Uno Stato nato apparentemente per motivi “religiosi” ma in realtà concertato e costruito militarmente per motivi finanzio-speculativi: ora Stato smembrato nella sua stessa opinione pubblica disgustata da Benjamin Netanyahu, Primo Ministro di Israele con ancora pochi giorni di vita in politica.

Ma veniamo subito al dunque: i) non appena i Paesi Arabi, riuniti a più riprese in questi giorni, chiudano i rubinetti del petrolio con un embargo verso Israele, USA e verso paesi Europei ancora schiavi a causa di accordi tipo l’Art. 16 dell’Armistizio di Cassibile del 1945, Israele non riuscirebbe ad avere petrolio dagli Stati Uniti perché a mala pena gli shales-oil e il fondo del barile dei giacimenti del Texas, già costretti ad adottare tecniche come EOR-CO2 (https://www.treccani.it/enciclopedia/cattura-e-stoccaggio-della-co2_%28Enciclopedia-Italiana%29/ )   rimasti, bastano solo per loro); ii) non appena la Russia chiudesse i rubinetti del gas naturale verso i satelliti BRICS che a sua volta lo mandano ad Israele, quei 30-40 Mld smc di gas naturale che secondo gli studi geologici si trovano nei giacimenti del gruppo “Leviatan” a largo di Gaza basterebbero solo per 3 anni di vita, con il business as usual di Israele, ad essere ottimisti, compreso per le famose “start up” dei giovani viziati israeliani, cresciuti con tutti i comfort, rispetto ai loro coetanei palestinesi APPARTENENTI ALLO STESSO STATO DEMOCRATICO.

L’ENI ci pensi bene a studiare e perforare/produrre quel gas naturale quale “finta manna” al largo di Gaza, macchiata di sangue da parte dei “criminali messianici” israeliani di Bibi, come definiti dallo stesso ex premier israeliano Olmert, in una sua intervista sul Corriere della Sera del 10/11/2023: l’ENI potrebbe divenire bersaglio di distruzione nelle proprie infrastrutture (piattaforme, pipelines, sedi italiane ENI etc…), nei prossimi 5 anni da parte di coloro che – quindicenni magari adesso a Gaza –  con la famiglia decimata per una “resistenza palestinese” simile ad altre resistenze di liberazione di paesi nel passato vorrebbe vendicarsi contro chi sta producendo il “loro” gas naturale SOLO per i sionisti e non per loro (anche Mazzini e Garibaldi facevano parte di una “resistenza” ? Anche Sandro Pertini faceva parte di una “resistenza”?). Spendere per ricostruire infrastrutture petrolifere-gasifere e pipelines che diverrebbero obiettivo della “resistenza palestinese” per soli 30-40 Mld smc di gas naturale  potrebbe non valere la pena, anche a livello etico-mediatico, visto che non vi è nessuna grande città al mondo dove non si svolgano manifestazioni contro il massacro a Gaza City, ovvero contro una popolazione con il 60% sotto i 20 anni d’età ;  iii) non appena le riserve di carbone,  che al momento provengono magari da lontanissimo – Indonesia, Australia – dovessero essere bloccate se trasportate da navi carboniere, ottimo bersaglio per qualsiasi marina araba russa o cinese, dovessero non pervenire in Israele (certo quelle canadesi se le tengono loro e gli americani!) il famoso acciaio per costruire le sofisticatissime armi Israeliane, ben inutili per scovare guerriglieri Hamas nelle innumerevoli gallerie di Gaza, verrebbe a mancare entro circa 1 anno, con il lancio di missili attuale, ovvero con il “business as usual” guerrafondaio; iv) non appena il nucleare israeliano necessitasse le importazioni di Uranio da Africa o dai Paesi BRICS, compreso l’Uranio dalla Russia, finirebbe come sta finendo con la Francia di Macron, da parte di Niger e Burkina Fasu, che ora l’uranio se lo tengono e si fermerebbero anche le centrali nucleari sioniste (tipicamente che producono energia elettrica SOLO per i sionisti e non per Gaza, lasciata al buoi e senza acqua pure negli ospedali!); v) non appena i cosiddetti “materiali strategici della green economy” (quella inventata a Bruxelles con Gretina, ora filo-palestinese peraltro,  per capirsi!), ovvero metalli, Li, Co, Terre Rare (REEs in letteratura scientifica) non arrivassero più da Est e dall’Africa (ormai completamente nel BRICS), nell’arido e mono-geologico stratigraficamente Stato Israeliano, anche le cosiddette rinnovabili (RESs in letteratura scientifica) si fermerebbero lasciando a secco gli innumerevoli tetti con pannelli e pale eoliche negli isolati kibbutz dei coloni israeliani, che si sono “allargati” nelle zone palestinesi della Cisgiordania, ormai del tutto sgretolata a macchia, senza che si possa più intravedere uno “Stato Palestinese”, come sarebbe necessario ormai per tutti, compreso l’ONU. E rimarrebbero senza materie prime strategiche metalliche anche le nuove famose “smart up” produttive di tutte quelle “nuove tecnologie digitali del transumanesimo bio-terch”, utilissime per il controllo h24 sia di umani palestinesi che di umani europei/americani dissidenti, le quali “smart up” a quel punto non potrebbero più esportare microchip, “elettronica particolare” per armi di distruzione di massa – come quelle usate in questo momento a Gaza –  e marchingegni digitali vari, per gli armamenti di tutto il mondo, riportando Israele a quella inflazione tipica degli anni ’80 e ’90 che arrivò fino al 300% con i prezzi che volarono alle stelle a Tel Aviv ed altrove, in continuo aumento fino alla creazione strategica delle suddette “start up” degli anni 2000.

I sionisti stavano sull’orlo di lasciare quel territorio desertico e arido, tenuto in vita di fatto solo dai Mld di $ delle banche in fallimento dal 2008, quando furono “sgamate” a crear carta straccia e mutui sub-prime, ovvero le banche guerrafondaie fin da inizio secolo, in mano ai sionisti sulla costa marina Atlantica e Pacifica. Il rubinetto di dollari USA (dell’industria bio-tech e farmaceutica sgamata dalle Assicurazioni americane oberate di cure per i nuovi malati cancerogeni, miocarditici e immuno-depressi post-vaccino COVID19, con bio-laboratori dei “guadagni di funzione” di livello 4 sgamati sia i USA che in Cina che in Ucraina, quindi ora fermi grazie a Putin)  non rifornisce più  a breve neanche in Israele, poveretti! Peraltro tutti vaccinati in Israele fino alla quarta dose e quindi in incremento nelle morti post-vaccino tipiche sia di Israele che in USA (meno in Italia grazie al coraggioso gruppo di controllo del “Non Vaccinati” che si ammalano e muoiono molto meno di quanto affermato da Draghi!); vi) non appena, venisse sempre più a mancare in Israele il cosiddetto “Oro Bianco” che vale a questo punto più dell’”Oro Nero”,  ovvero l’acqua delle falde acquifere, perché potrebbe venirgli a mancare anche il cherosene (prodotto petrolifero raffinatissimo in via di esaurimento !!!) per far girare nei cieli di Israele i suoi aerei di geo-ingegneria, per far piovere tramite “chemtrials”, note in Italia come “scie chimiche,” del tutto istituzionalizzate peraltro) sopra i campi agricoli israeliani, essi non riuscirebbero a sfamare neanche i sionisti/coloni/ragazzi delle “smart up” israeliane, che a quel punto emigrerebbero da dove sono venuti i loro genitori e nonni (da Russia in primis), andando ad arricchire scientificamente ben altri paesi che non un “deserto arido e macchiato di sangue”.

Quindi caro Bibi e cari Ministri Israeliani, magari solo “sospesi” e non licenziati o incarcerati per aver proposto di “…sganciare una bomba atomica su Gaza…” vi rimane una sola alternativa prima o dopo le dimissioni per andarvi a godere i dollari macchiati di sangue che han messo sui vostri conti esteri  segreti magari in Dubai o nel Qatar, dove anche i capi di Hamas tengono i loro correnti esteri, visto che ci vivono, osservando codardamente la “mattanza” da lontano, ovvero, caro Bibi, ecco l’alternativa che potremmo riassumere nei seguenti punti:

  • Evacuare non Gaza ma tutti i territori della Cisgiordania occupati da coloni Israeliani prepotenti ed armati fino ai denti, rendendo loro con le armi i territori palestinesi della Cisgiordania frastagliati. Essi sono da riunire in un unico territorio palestinese in Cisgiordania, collegato a Gaza, come lo stesso anziano-demente senile Biden ha chiesto in questi giorni, per permettere uno Stato Palestinese con capitale Gerusalemme Est, costruendo subito una autostrada-ferrovia ad alta velocità, che colleghi Gaza con la Cisgiordania LIBERE DA POSTI DI BLOCCO CONTINUI, INTIMIDATORI E FRUSTRANTI PER L’ETNIA PALESTINESE.
  • Ricostruire immediatamente almeno porti e infrastrutture energetiche a Gaza per i collegamenti via mare e via terra di energia, cibo ed acqua.
  • Sostituire le parole “Stato di Israele” con “Stato di Palestina” in contratti petroliferi recenti, se siglati relativamente alla fetta di mare davanti a Gaza, con ENI o con altre compagnie petrolifere, anche per evitare sia offshore che in Italia, su sedi ENI, nei prossimi anni, vendette da parte di attuali bambini palestinesi sopravvissuti alla mattanza di Gaza, rimasti orfani, non appena cresciuti. Sarebbe comunque gas naturale “sporco di sangue”. Si legga l’interessantissimo libro “Storia dell’ENI da Mattei a Renzi” Edizione Chiare Lettere, per capire in che periodo siamo nell’evoluzione di ENI, grande società italiana fondata da Enrico Mattei, ucciso con ogni probabilità dalla stessa parte finanziario-speculativa guerrafondaia petrolifera, tutt’oggi attori silenti e mascherati.
  • Dividere i fondi della Banca Centrale Israeliana o come altro si chiami, lasciando ad esempio i 2/3 a Israele e 1/3 allo Stato Palestinese, per realmente creare le basi finanziarie dei 2 Popoli–2 Stati, con quasi pari opportunità iniziali.
  • Liberazione reciproca di tutti gli ostaggi e prigionieri politici da entrambe le parti.
  • Svolgere una delimitazione totale dei 2 Stati inequivocabile, ma frequentabile da entrambe le etnie, con iniziative continue di pacificazione sociale e religiosa soprattutto nelle aree di confine.
  • Permettere borse di studio di scambio culturale e scientifico tra i 2 stati limitrofi:
  • Permettere comunque Chiese, Moschee, Sinagoghe o altri luoghi di culto religioso in entrambi gli Stati limitrofi.

Questo è quanto, caro Bibi, se vuoi uscire indenne politicamente fino alle dimissioni tue e del tuo staff. Che Trump prenda infine una posizione decisa e credibile contro di te se vuole restare candidato alla Presidenza USA del 2024: a noi “cittadini semplici” non ci piacciono i doppio-giochisti.

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