Interviste & Opinioni

E intanto il mondo brucia, tra inganni rivelati e verità mentite

L’Opinione di Roberto Chiavarini
Testo inedito

Prima di iniziare questa lunga Opinione, invito i lettori che mi seguono e mi onorano della loro attenzione, di giungere fino alla fine di questo mio scritto.

Gentilissimo Roberto Chiavarini,
con la presente Ti chiedo quale sia la Tua Opinione su una “frase fatta”, che è stata “coniata” negli ultimi tempi, a proposito della Guerra in atto tra la Russia e l’Ucraina. Ovvero: sei dalla parte dell’aggredito e/o dell’aggressore?”, che stronca, di fatto, qualsiasi possibilità di entrare nel merito dell’evento bellico. Aggiungo, poi, e Ti chiedo ancora, se sia giusto inviare armi ad una delle parti in guerra, per addivenire alla pace. Pensi che alla pace si arrivi con le armi o con un serrato negoziato, che coinvolga principalmente la Comunità Europea, facendo tacere prima le armi?
Firmato: Avvocato Franco Gatto.

Per quanto sopra, dunque, invoco il diritto ad esprimere il mio pensiero e la mia personale opinione, in virtù di quanto stabilito dall’art. 21 della nostra amata Costituzione e che recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”

Preciso che, ciò che vado a narrare, non costituisce affatto la verità assoluta, e ci mancherebbe altro, ma solo il mio pensiero, che rappresenta la logica conseguenza dell’aver vissuto gli storici “Moti Studenteschi”, sui cui valori abbiamo edificato la nostra generazione.

E se ci siamo sbagliati, noi della nostra generazione, prendete il mio scritto e cestinatelo pure.

PREMESSA

Riscontro la articolata domanda del nostro Amico, l’Avv. Franco Gatto, dividendo la mia risposta in due parti, giusto per non creare disordine nei lettori che mi seguono.

PRIMA PARTE

Negli scorsi giorni in Tivvù, al prof. Orsini, è stata posta questa domanda secca, a proposito della Guerra in Ucraina: “ Professore, Lei è contro l’aggressore o contro l’aggredito? … risponda … si o no?”.

Il prof. Orsini, più o meno, ha detto di non voler cadere nella trappola della risposta secca, senza poter entrare prima nel merito dell’argomento.

Ed io, sono pienamente d’accordo con lui.

In generale, quando un “individuo” pretende dal suo interlocutore una risposta ovvia, conseguenza di una domanda insidiosa, che implichi, per semplificazione, certi temi universali, radicati cocciutamente negli stereotipi scontati, come: …

…“Tu sei contro la libertà? sei contro la pace? sei contro la giustizia? Sei contro la uguaglianza e le unificazioni delle razze umane? Sei contro i diritti umani?… e così via dicendo”… e, in questo caso, “sei dalla parte dell’aggredito e/o dell’aggressore?” (atteso che, il ruolo dell’aggressore è, si, storicamente, la parte più violenta in un contendere … ma, la reazione, diversamente, è considerata dal punto di vista intellettuale e giuridico, come Lei mi insegna, sempre peggiore della azione che l’ha provocata) …

… di fatto, quell’individuo, obbliga la sua controparte a rispondere, sinteticamente e seccamente, con un “si” o con un “no”, per impedirgli di entrare nel merito della questione …

Sempre per semplificazione concettuale, essere contro qualcosa, significa, di conseguenza, essere etichettati anche come “Anti”…

…ed essere etichettati come “Anti”, significa, purtroppo, essere discriminati.

Ma, in via di principio, chi può essere contrario rispetto a certi temi di carattere sociale?

Infatti, chi di noi può esprimersi, intellettualmente e di getto, contro la libertà, la pace, la giustizia, la uguaglianza tra i popoli, le unificazioni delle razze, i diritti umani… contro la guerra, contro gli aggrediti?

È, una risposta, più che scontata.

Sosteneva Rita Levi Montalcini:
“Il cervello: se lo coltivi, funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione, si indebolisce.
La sua plasticità, è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare” …

… ed io aggiungo: “se, poi, il pensiero diventa unico e monotematico, si entra in uno stato ossessivo, che imballa definitivamente il cervello di chiunque…

SECONDA PARTE

Innanzitutto, dobbiamo porci una domanda:
“quale tipo di giocattolo fa più presa su un bambino di pochi anni, ovvero quando, questi, sia ancora privo di qualsiasi tipo di valutazione critica?” .

La risposta è: i soldatini.

Tutti noi, da piccoli, siamo stati affascinati dai soldatini, soprattutto quelli con la divisa azzurra dell’America nordista e dagli Indiani “pellerossa”, con i quali abbiamo imbastito dei veri e propri canovacci di storie inventate dalla nostra fantasia che, magari, si scatenava dopo aver visto uno dei tantissimi Film Western del mitico e nazionalista John Wayne (personalmente, oltre ad una collezione invidiabile di centinaia di “soldatini”, di Cowboy e di “Indiani” da collezione, molto diversi dai soldatini comuni di plastica, da piccolo, avevo anche decine di cavalli bianchi e neri, un Trenino del vecchio West, un Fortino al quale non mancava proprio nulla, nemmeno il cannone centrale, un paio di bellissime Diligenze d’epoca ed infine alcune Tende e diverse Canoe tipiche degli Indiani d’America) …

Una nota a margine. Anche ai tempi della mia adolescenza, ci somministravano l’idea che, le giubbe azzurre erano la parte buona e, gli indiani pellerossa, i feroci assassini alla ricerca degli scalpi dei cosiddetti “Visi pallidi”. Anche li, forse, c’era un aggredito ed un aggressore … mah … punti di vista.

Questa propensione da parte dei bambini verso i Cowboy, gli Indiani e comunque verso ogni altro tipo di soldatini, si è sempre manifestata ad ogni generazione, perché, probabilmente, nei nostri geni, ereditati da chi ci ha preceduto in questa vita, è verosimilmente riconoscibile una tendenza alla guerra, al combattimento, alla lotta e, soprattutto, alla difesa istintiva dei confini della propria terra, per via di un rapporto biochimico inalienabile che, con essa, si instaura in ogni essere umano proprio, nell’attimo della sua venuta in questo mondo.

Ed ecco spiegato in poche parole, perché si determina il fallimento del globalismo e dell’abbattimento di tutte le frontiere.

Quella stessa tendenza che, poi, si può sviluppare quasi sempre, in forma negativa, in ogni uomo adulto, che senta minata la propria dimensione innata di uomo libero.

E, i conflitti che ne conseguono, in una “escalation” inarrestabile, rappresentano l’incarnazione dello spirito malvagio, che emerge dallo spettro dell’essere umano adulto, fino a spingerlo verso le più disparate forme di atrocità assoluta.

Erano proprio gli indiani d’America che sostenevano che “… ci sono due tipi di lupi in ognuno di noi… uno è cattivo e vive di rabbia, di odio, di gelosia, di risentimento, di falso orgoglio, di bugie, di egoismo… L’altro, quello buono, vive di pace, amore, speranza e generosità … i due lupi lottano dentro di noi … sai quale dei due lupi vince alla fine? … quello a cui hai dato da mangiare e nutrito di più”…

Di conseguenza, le guerre, ed ancor di più, a “torto o a ragione”, “volere o volare”, sono in assoluto il male della storia, comunque la si scriva e chiunque la scriva e, questo, è indiscutibile.

FANTAPOLITICA

Torniamo ai temi attuali, non senza alcune opinioni di fantapolitica, a me assolutamente necessarie, per prospettare eventuali soluzioni, che appaiono irricevibili da parte chi governa nel mondo, se proposte a livello politico dai liberi pensatori.

E proprio a proposito di soluzioni da buttare sul tavolo e delle eventualità risolutive per giungere alla pace, ritengo comunque ipotizzabile, in astratto, che, prima di scatenare una guerra, le parti, quella dell’aggredito e quella dell’aggressore, dovrebbero sedersi ad un tavolo delle trattative per trovare la soluzione più giusta, lasciando lo spazio di azione politica, a uomini di provata e “Buona Volontà”.

In vero, bisognerebbe che, i Potenti e i Prepotenti del mondo, capissero che oramai siamo entrati nel terzo millennio (nell’Era della Atomica, della Informatica e della Tecnologia sofisticata e di tutto ciò che con essa e in essa comporta), e sarebbe assolutamente opportuno fare un passo indietro, per salvare le tante future “vittime innocenti” di guerre assurse (vittime, che pare non interessino a nessuno, e lo abbiamo visto anche in altre occasioni recenti e per altri motivi).

Perché, se è vero come è vero che, nel caso dell’Ucraina, da una parte viene indicato un “aggressore” e dall’altra viene indicato un “aggredito” (concetto dall’esito interpretativo e valutativo scontato), potrebbe anche darsi che, al pari, ci potrebbe essere, di contro, da una parte un “violatore” e dall’altra un “violato” rispetto agli eventuali accordi pregressi, oggi rimessi in discussione e che hanno portato all’attuale conflitto.

E le due cose si compenserebbero, abbondantemente, in tema di valutazione critica.

O no?

Ipotizziamo per un attimo se, il potere politico dominante in Ucraina, si fosse dimesso al momento dell’arrivo delle Forze Militari Russe ai confini della sua Nazione.

Se, questi, avesse invocato un nuovo Governo di unità Nazionale (con la partecipazione di tutti i rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento, quello Ucraino, naturalmente), prima della invasione russa, e avesse fatto istituire un tavolo internazionale attraverso la Nato e gli Stati Uniti d’America, per una nuova rinegoziazione dei territori e dei conseguenti divieti di installazione di basi militari ai rispettivi confini, che fossero stati di garanzia e di tutela assolute per le Democrazie di qualsiasi Paese al mondo, secondo il parere di chi mi legge, quante vittime dei bombardamenti oggi sarebbero ancora vive?

La vita, è unica ed irripetibile per ognuno di noi.

Da giovani pensiamo che il mondo ci appartenga senza limite alcuno, mentre, da vecchi, comprendiamo come la Entità Superiore che governa l’Universo, ha concesso ad ognuno di noi, un Tempo ed una Storia su questa Terra.

Migliaia di giovani soldati stanno morendo, da una parte e dall’altra, e questa non è fantapolitica, rinunciando alla loro acerba vita, mi chiedo: “per quale scopo?” .

Le loro madri, da una parte e dall’altra della trincea, piangono i rispettivi figli “Caduti”, come fu per Maria con suo figlio Gesù, che patì e fu crocefisso, sempre per l’arroganza del Potere.

E ne riparlo oggi, a poco più di 80 anni dalla Seconda Guerra mondiale, poiché, tutti o quasi i protagonisti di quell’epopea, sono morti: vittime e carnefici.

Ma, non è ancora morta la retorica, che mistifica l’essenza di quello stravolgimento della intera Umanità.
SIAMO AD UN PASSO DALLA TERZA GUERRA MONDIALE
Cosa ne penso dell’intervento dell’Italia con la fornitura, ad una delle due parti in causa, di armi belliche?

Personalmente, non ho gradito gli abbracci e i baci della nostra premier con il Presidente Ucraino, giunto precipitosamente a Roma forse per cercare un ulteriore sostegno (come non avrei mai gradito, neppure gli abbracci e i baci eventualmente “elargiti” anche a qualsiasi altro Presidente Istituzionale, di qualsiasi altra Nazione e, ciò, se mai fosse accaduto, al solo fine di non ingenerare nel Popolo italiano uno stato confusionale, a proposito del distinguo concettuale tra “l’opportunità” e “l’opportunismo” del compiere una esternazione del genere).

E, poi, non ce n’era assolutamente il bisogno.

Gli abbracci e i baci, li lascerei alle vecchie Comari quando si incontrano al mercato.

Perché di abbracci e di baci Istituzionali, che portarono alla Seconda Guerra mondiale, ce ne furono tanti, eccome.

Abbracci che, poi, risultarono storicamente mortali (anche e soprattutto, dal punto di vista politico).

Ricordo agli amici che mi leggono, l’Aforisma di Antonio Gramsci: … l’illusione, è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la Storia insegna, ma non ha scolari”.

Certo è, che, se uno solo dei Paesi aderenti alla Nato, dovesse essere attaccato dalla Russia, per via della fornitura delle armi alla Ucraina, utilizzate impropriamente da quel “beneficiario” sul territorio russo, magari con una importante operazione militare, tutto il mondo entrerebbe automaticamente in Guerra, anche e soprattutto per via del principio di solidarietà, che governa i predetti Paesi appartenenti alla stessa Nato (e non solo quelli).

Dopo, non si potrà tornare più indietro!

Senza dimenticare che, in ballo, ci sono gli interessi geopolitici dell’America (naturalmente, di una parte dell’America e dei suoi attuali governanti, magari con un altro Presidente degli Stati Uniti, la odierna Guerra non sarebbe mai avvenuta. Forse).

Insomma, è un discorso di geopolitica mondiale molto complesso, di non facile lettura e neppure di facile soluzione, che pretende grandi competenze, soprattutto quelle storiche, che lasciamo agli Esperti di Geopolitica, agli Storici ed ai Governanti di tutto il mondo e, soprattutto, al giudizio che esprimeranno, in un prossimo futuro, i figli dei figli che verranno (i Posteri) .

E a proposito di Storia, per analogia, penso alla Baia dei Porci, quando il mondo fu ad un passo dalla Terza Guerra Mondiale.

Era il 1961, e le parti erano invertite, da un lato la Russia Comunista (diversa politicamente da quella di oggi) che voleva utilizzare l’isola di Cuba di Fidel Castro, come propria base militare (Ricordo che, Cuba, geograficamente, è Situata nel Mar dei Caraibi, a pochi chilometri dalla Florida, Cuba divenne la spina nel fianco degli Stati Uniti) dall’altro l’America che voleva proteggere (giustamente) i suoi confini e la sua sicurezza nazionale.
Nel 1960, Castro chiese e ottenne l’aiuto sia economico che militare dei paesi comunisti.
In questo modo l’Unione Sovietica, si aggiudicò un alleato strategico soprattutto da un punto di vista geografico.
Ma, a disinnescare l’escalation di una Terza Guerra mondiale, fu l’intervento di un Grande Papa, come Papa Giovanni XXIII (parliamo di uno dei più grandi Papi che la Chiesa abbia mai avuto e, per carità, cerchiamo di evitare i confronti con altri Papi, soprattutto considerato il contesto delle epoche diverse in cui sono vissuti e, ciò, lo affermo in funzione della mia esperienza per aver frequentato il Convento dei Padri Francescani, per oltre sette anni al tempo della mia adolescenza), che scongiurò quella che sarebbe potuta diventare, una catastrofe planetaria.

E tutto accadde proprio sul filo di lana.

Ancora un “Forse”.

Forse se, oggi, a capo della Chiesa ci fosse stato Papa Woytjla (un altro grande Papa esperto delle questioni legate all’Est europeo, un Papa slavo, il primo capo della Chiesa proveniente dall’Europa comunista, dove la libertà religiosa e di culto, era in costante pericolo, nonostante la fede ardente delle sue popolazioni, fu un grande mediatore e ago della bilancia nelle questioni politiche internazionali nei trent’anni del suo papato), secondo la mia ininfluente quanto discutibile opinione di fantapolitica, tutto l’attuale massacro in Ucraina, probabilmente non sarebbe mai accaduto.

Insomma, facendo sempre e solo riferimento ai corsi e ai riscorsi storici, riprendo il pensiero di uno dei più grandi geni del Novecento, Walter Benjamin:
“…neppure i morti saranno al sicuro dal nemico, se vince. E questo nemico, non ha smesso di vincere”.
Ma, oggi, è difficile individuare chi sia il nemico e di chi? Ma i morti son li …

E, questo, non vuol dire che è oltremodo utopistico, schierarsi con gli uni e/o piuttosto che con gli altri.

Ci mancherebbe, poiché, personalmente, faccio prevalere la mia equidistanza e per cui auspico la immediata Pace tra i contendenti, che non sono più due, ma tanti.

Concludo affermando che, la fornitura di Armi da parte dell’Italia, così come paventa l’Avv. Franco Gatto, è sicuramente un azzardo per arrivare alla Pace, tanto più se quelle armi sono strutturalmente di attacco anziché di difesa, atteso che, nel recente passato, per altri Paesi in guerra sparsi per il mondo, l’Italia non ha usato le stesse misure ed iniziative … anzi, le ha addirittura bocciate (anche se, per la verità, a decidere in tal senso, sono stati altri Governi precedenti).

Al netto di tutto quanto sopra rappresentato, ritengo che sia necessario fornire delle armi al Paese invaso, non fosse altro che per tutelare la popolazione Ucraina, rimasta sul proprio territorio ed anche per cercare di creare un argine, allo straripare delle Forze occupanti.

Detto questo, è mia opinione che, il resto, lo debba fare la Diplomazia internazionale, per evitare una nuova escalation verso la Terza Guerra Mondiale.

Lo so, lo so, lo so … qualcuno potrebbe obiettare che, le guerre al mondo, sono ineliminabili per mille ed un motivo ma, oggi, nell’Era dell’Atomica, dobbiamo pur ipotizzare che potremmo scivolare verso l’autodistruzione dell’intera Umanità e, perciò, è bene tenere a mente il monito di Albert Einstein, che recitava :

“… non so come sarà la terza guerra mondiale, ma la quarta sarà combattuta con pietre e bastoni”.

Insomma, noi del Popolo comuni mortali, non conosceremo mai cosa si nasconde realmente dietro questa Guerra, quali interessi, quali pressioni internazionali, quali intrighi e, dunque, prendo in prestito le parole sempre eterne che furono di Alessandro Manzoni: “Ai Posteri l’ardua sentenza”.

E, intanto, il Mondo brucia e, malgrado tutte le sue contraddizioni, comunque, gira e rigira sempre su se stesso, nell’alternarsi della luce del giorno e del buio della notte, tra inganni rivelati e verità mentite.

A buon intenditore …

ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e di Politica.

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