Governo, Partiti

La maggioranza non c’è più

Nell’epoca della fluidità politica l’incertezza regna sovrana.C’è sempre qualcuno che per interessi personali gioca al tanto peggio tanto meglio: ma l’irresponsabilità è un veleno che solo gli sfascisti si divertono a maneggiare.

Come è ovvio l’annuncio delle dimissioni del premier italiano Mario Draghi fa il giro del mondo come breaking news di tutte le principali agenzie di stampa, dalla francese Afp alla tedesca Dpa, fino all’austriaca Apa. La notizia viene rilanciata anche dalla Bbc, che apre il sito sulla crisi di governo in Italia.

Ma vediamo cosa sta succedendo

L’Aula del Senato ha confermato la fiducia al governo posta sul dl aiuti. I sì sono stati 172, i no 39, nessun astenuto. Il M5s non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama. Ma la crisi di governo è praticamente aperta. I pentastellati si sono tirati fuori dal perimetro della maggioranza di governo, nonostante l’ultimo tentativo di mediazione messo in atto dal ministro D’Incà.

La maggioranza non c’è più.

A questo punto due sono le opzioni percorribili: o si fanno elezioni ad ottobre, ci sono i tempi per farlo, oppure si fa un governo Franco, un governo Amato per fare la manovra. Non un governo Draghi-bis attenzione, un governo tecnico essenzialmente solo per fare la legge di Bilancio. È decisivo spegnere i focolai di inflazione che è la più odiosa delle tasse perché colpisce i meno abbienti; è urgente finire di mettere a terra il Pnrr perché i fondi che Bruxelles ci ha assegnato sono un’occasione storica, anzi unica, da non perdere.

Io  la vedo molto dura e  da onesto contribuente mi chiedo :

Quanto ci costa la crisi di governo?

Qualcuno ha pensato al salasso tra mutui, buste paga e bollette?

Ebbene grazie all’incompetenza di chi ci governa torna l’incubo dello spread. Non solo. A rischio il taglio del cuneo fiscale, quello dell’Iva e le scadenze del Pnrr. Ma vi è di più: anche il salario minimo può saltare.

Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico e scrivono l’ennesima brutta pagina della nostra martoriata Repubblica!

Mi riferisco ai dirigenti M5S che  stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. E’ logico pensare infatti che  sperano in nove mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale.

Ma ora la questione è questa : Draghi aveva l’obbligo istituzionale  di continuare anche senza i Cinque Stelle o piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani?

Ebbene cari lettori vi invito a riflettere o ci saranno  risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno potrà avere i nostri voti!

A Mattarella spetterà l’ardua sentenza una volta avviate  le consultazioni con le forze politiche ma numeri alla mano il Paese piomba in una crisi gravissima che non può permettersi.

Il quadro è molto complesso. E l’operazione condotta dal Movimento 5 Stelle contribuisce alla confusione.

E’ difficile prevedere come si ridisegnerà la geografia politica dopo l’abbandono della pattuglia pentastellata all’Aula in occasione del voto alla fiducia sul Dl Aiuti. Tutto dipenderà dalle decisioni che verranno assunte dal presidente Sergio Mattarella.

Anche se, il Capo dello Stato non mi pare intenzionato a sciogliere le camere. Dunque non prevedo elezioni anticipate questo autunno.

Vero è però  se si andasse al voto anticipato,  l’unico partito che potrebbe trarre beneficio da un’elezione anticipata è Fratelli d’Italia, in costante crescita nei sondaggi. Per il resto, tutti hanno da rimetterci.

Per il momento la Commissione europea non commenta ma  la presidente Von Der Leyen ha più volte sottolineato la stretta e costruttiva collaborazione con il premier Mario Draghi. Attende con impazienza una cooperazione continua con le autorità italiane su tutte le politiche e le priorità dell’Ue.

Antonio Peragine

direttore@corrierenazionale.net

direttore@stampaparlamemto.it

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