Polizia Locale, l’eterna incompiuta delle forze dell’ordine
Di Domizia Di Crocco
Da anni, ogni volta che si parla di sicurezza urbana, la discussione si arena sempre nello stesso punto: che ruolo deve avere la Polizia Locale? È una forza di polizia a tutti gli effetti, o soltanto un’estensione amministrativa dei Comuni?
La risposta, per quanto scomoda, è che la Polizia Locale vive da troppo tempo in una sorta di limbo istituzionale. È presente sulle strade, è la prima a intervenire in moltissime situazioni di emergenza, ma non gode né del riconoscimento né delle tutele di chi indossa una divisa statale.
Basta guardare una giornata tipo di un agente municipale — pardon, “locale” — per capire quanto questa definizione sia riduttiva. Interventi per incidenti stradali, supporto alla viabilità, gestione dell’ordine pubblico durante manifestazioni, controlli ambientali, accertamenti edilizi, sicurezza nelle scuole. Un elenco che, di fatto, ricalca quello delle forze di polizia nazionali. Eppure, a livello normativo e contrattuale, gli agenti locali sono trattati come dipendenti comunali, spesso senza le stesse garanzie, senza accesso alle banche dati condivise e con mezzi e stipendi che non rispecchiano la complessità del loro lavoro.
Il paradosso è evidente: la Polizia Locale è la più vicina al cittadino, quella che conosce il territorio, i suoi problemi, le sue fragilità. Eppure è anche la più ignorata nelle politiche di sicurezza. Nonostante i tentativi — spesso rimasti lettera morta — di riforma e di unificazione del sistema, il quadro rimane frammentato: ogni Comune, ogni Regione, fa a modo suo. Così, mentre le forze di polizia statali rispondono a un’unica catena di comando, la Polizia Locale si trova divisa in centinaia di microstrutture autonome, senza una visione comune.
L’idea di inquadrarla come una vera forza di polizia non è una provocazione, ma una necessità. Non per militarizzare i Comuni, ma per riconoscere dignità e coerenza a un corpo che svolge un ruolo essenziale nella sicurezza collettiva.
Un riconoscimento che passa non solo per le parole, ma per norme chiare, formazione adeguata, tutele equiparate e strumenti moderni.
In un Paese dove la sicurezza è sempre più complessa e multidimensionale, continuare a trattare la Polizia Locale come una realtà “minore” significa rinunciare a una risorsa preziosa. È ora di superare il paradosso e di dare finalmente alla Polizia Locale il posto che le spetta: una forza di polizia vera, riconosciuta e rispettata, al servizio dei cittadini e delle città.




