Una banca leghista a Bari?
di Canio Trione
BARI – Quando sapemmo che era stata presa la decisione di trasformare la Banca Popolare di Bari in SpA e, contemporaneamente, di aumentarne il capitale senza che a tutt’oggi ci sia nota la data e il luogo di quella assemblea che l’avrebbe assunta, ci sembrò strano che gli azionisti avessero deciso di perdere la proprietà della banca in cambio di nulla; anche le Associazioni dei Consumatori non sembrarono essersi accorti di quanto accadeva e oggi siamo in una situazione strana:
A) la banca ha cambiato nome quasi ci si vergogni della parola “Bari” nella ragione sociale…;
B) sembra (ci dicono in banca) essere divenuta una specie di ufficio “esterno” del Ministero che detiene il Medio Credito Centrale che a sua volta detiene la banca;
C) il capitale della banca non si riesce a conoscere nel suo ammontare ma i suoi impegni (i depositi affidategli e i crediti erogati) sono garantiti dal Ministero e cioè dallo stato;
D) il Capo del Ministero che detiene la banca è un leghista che non può non sapere quello che accade niente di meno che in una banca interna al Ministero stesso;
E) la banca fu accusata dalla Commissione europea ingiustamente o erroneamente di aver beneficiato di aiuti di stato per un affare tutto sommato minore mentre adesso sembra addirittura essere tutt’uno con un Ministero e nessuno in Europa se ne accorge!!! e nessuno si ricorda di chiedere alla Commissione i danni subiti dagli azionisti!!!
F) le altre banche -e segnatamente quelle del territorio- subiscono questa concorrenza da parte di una banca garantita dallo stato mentre loro devono cercare, onerosamente, sul mercato i capitali necessari al proprio lavoro di erogatori di crediti da accordare alle imprese e famiglie meridionali: questa concorrenza sleale danneggia gravemente le banche specie minori e tutta l’economia locale;
G) chi porta soldi alla banca di Bari -adesso BdM- li sta esportando ed affidando ad un gestore forse romano forse leghista! in sintesi tutto sembra dimostrare che il Ministero e la Lega (cui è stato affidato) al posto di restituire la banca ai suoi legittimi proprietari voglia disporre di una banca che potrebbe -nel rispetto della normativa- prestare capitali baresi e meridionali, anche ingenti, a imprese del nord o estere solo che il Ministro leghista lo voglia e senza passare attraverso il vaglio di nessuno…tutto sotto la garanzia del contribuente!!! e le Autorità di vigilanza dove sono?
Che ne pensano? naturalmente vogliamo credere che queste informazioni non siano corrette e attendiamo le relative smentite ma sarebbe interessante andare a vedere a quali imprese (e dove sono operative) presta i soldi la banca di Bari (è lì che è nata e quindi per noi tale rimane) e quanti ne ha erogati e in che rapporti sono con la Lega e con i partiti di governo.
Certo, uno stato che ha le mani (nel senso che incassa gli utili) nelle assicurazioni (per es. Sace), energia (Enel), petrolio (Eni), acqua (Acquedotto Pugliese), poste, banche, armi, rifiuti, frequenze, …non è uno stato ma una piovra in tutto simile a certi agglomerati finanziari mondiali. Abbiamo criticato il fascismo (che con l’IRI ha accentrato tutto nelle proprie mani) dicendo che non era uno stato liberale e che profittava della propria forza pubblicistica per possedere l’economia ma abbiamo dimenticato che lo faceva per salvare delle imprese travolte dalla crisi del ’29 non certo per intascare dividendi ottenuti iper fatturando e iper tassando luce e gas, bollette e carburanti, premi assicurativi e interessi sui crediti…senza accennare a armi e, ancor peggio, l’acqua e lo smaltimento dei liquami urbani (meglio detto fogna) …..
I politologi che animano gli infiniti dibattiti televisivi lo sanno? Lo hanno capito? Se ne rendono conto? Si sono mai chiesti a che titolo si pagano le tasse se i politicanti incassano da tutte le parti queste cifre faraoniche? Le quali dove finiscono?
Ai baresi diciamo, invece che in onore alla loro tradizione mercantile e alla loro proverbiale mentalità levantina, di cominciare dalla Banca Popolare di Bari a riprendersi le cose nostre che piano piano ci vengono sottratte senza che il micidiale duo debito-deficit faccia un solo passo avanti.
Canio Trione