Parigi-Londra-Roma-Washington. Pace?
Sul quadrilatero Parigi-Londra-Roma-Washington gli accordi sulle terre rare, l’Atlantismo e il fattore Kiev con Zelensky che chiede garanzie per la pace e la fine della guerra?
Donald Trump ha già liquidato Volodimyr Zelensky appannando la figura del leader ucraino braccato dal feroce orso moscovita. Di conseguenza, la strada per la pace, ha chiarito Zelensky, sarà più lunga e tortuosa. Nel frattempo, Mosca marcia alle porte di Kiev, la guerra continua ancora e l’Europa si arrovella con le terre rare e i dialoghi tra NATO ed Europa, con l’Italia che prova a fare da spartiacque al vertice bilaterale di Londra tra la premier Giorgia Meloni e il britannico Keir Starmer. “Non vogliamo un’Europa divisa”, ha chiarito la premier durante l’incontro a Downing Street, “da parte nostra sempre la volontà di continuare sulla rotta dell’Atlantismo e dell’europeismo”, parole che non rimarcano nessuna volontà di inasprire la lotta sul fronte ucraino e che spianano la strada al resto dell’Europa, sui dialoghi con la NATO e gli USA di Donald Trump, pronto a sancire l’intesa sulle terre rare, ed in particolar modo alla questione ucraina.
La mano tesa di Donald Trump verso Vladimir Putin e il bilaterale tra Zelensky e Trump quali conseguenze avranno verso l’Europa? i dazi di importazione sono già nel pieno della loro operatività e ben presto avranno conseguenze sulla circolazione della merci nell’Europa. Ma il conflitto ucraino a cosa porterà?
Non c’è a ancora certezza sulla posizione di Donald Trump in merito ad una revisione dei dazi commerciali, non esiste nessun ripensamento da parte del leader statunitense in merito ad un ripensamento all’inasprimento dei dazi di importazione. La Cina, dal canto suo pare sia pronta a introdurre misure economiche straordinarie in merito ai dazi imposti dagli USA, ma l’Europa ed in particolare l’Italia, almeno per quanto riguarda l’export, dovrebbe confrontarsi con i dazi, visto che la bilancia commerciale del nostro export pende a nostro favore e con un valore 38,82 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno raggiunto il valore di 15,46 miliardi di euro. Numeri decisamente contrastanti secondo Doanld Trump intenzionato a correggere la bilancia commerciale con i paesi dell’Unione Europea. D’altro canto l’Atlantismo e il patto militare con la NATO, sul piano politico ed economico non lascia altre scelte e di fronte al dumping cinese, virus responsabile della Sindrome Cinese che ha investito l’Europa e buona parte dell’Africa, l’Italia dovrà confrontarsi non solo con la questione ucraina, responsabile della lievitazione dei prezzi del gas, ma anche con le imposizioni economiche della Casa Bianca.
La fine della guerra in Ucraina, non ha ancora una data, e i propositi di dialogo e pace, sono ancora lontani dal tavolo di un probabile negoziato. L’irruenza di Donald Trump, mette in allarme l’Europa.
L’irruenza americana e il filo diplomatico tenuto dall’Italia, lascia sperare tutt’altro che la pace. Con la continuazione del conflitto in Ucraina e con Zelensky impossibilitato a piegarsi alle volontà di Trump, l’Europa mira a ritrattare con l’Italia tra i paesi più propensi, ad un difficile tavolo di trattative politiche ed economiche. Le terre rare, sono l’oggetto dei desideri dei dialoghi aperti, ma la questione dei dazi è sempre il tema centrale. La politica trumpiana potrebbe innescare in futuro una spirale di misure e contromisure protezionistiche con il risultato di una vera e propria guerra commerciale che minerebbe i rapporti politici ed economici tra le nazioni.
Il rischio è ormai evidente e l’innesco di una profonda crisi commerciale è stato già individuato con il conflitto russo-ucraino che ha letteralmente sconvolto gli approvvigionamenti energetici, danneggiando l’indotto economico russo per via delle importazioni dall’area UE e le economia europee per via delle forniture di gas dall’est europeo. A queste dinamiche, bisognerebbe aggiungere i dazi di protezione, una spada di damocle e quindi una minaccia che bisognerebbe allontanare con la pace e la risoluzione dei conflitti nelle aree più calde, e più rare.