Interviste & Opinioni

Una task force di avvocati e consulenti d’impresa a salvaguardia dei truffati del superbonus

La redazione ha acceso un faro sulla spinosissima questione degli incentivi fiscali varati dal governo nel 2020 per rilanciare l’economia italiana, crollata a causa della crisi pandemica.

Il governo presieduto da Conte nel 2020 ha varato il decreto rilancio (decr. Legge n.34) con il quale in una situazione di necessita e urgenza ha consentito una immediata ripresa dell’economia di crisi, trainata, come in ogni crisi che si rispetti, dal comparto edilizio.

La grande innovazione è rappresentata dagli incentivi concessi ai privati che hanno/avrebbero adeguato la propria abitazione ad una classe energetica, che avrebbe consentito la diminuzione dell’impiego di energia ed avrebbe dovuto produrre meno sostanze inquinanti; altro importante incentivo è il cosiddetto sisma bonus, per mettere in sicurezza le abitazioni in un territorio ad alto rischio sismico.

Gli incentivi hanno raccolto il consenso di migliaia di cittadini in quanto il meccanismo prevedeva la fruizione dell’adeguamento degli immobili a costo zero attraverso un meccanismo a due vie, lo sconto in fattura e la cessione del credito, per lo piu alle imprese appaltatrici che poi avrebbero ceduto agli intermediari finanziari.

Il Pil del nostro Paese ha ottenuto le migliori performances nel 2021 e nel 2022 rispetto a tutti i 24 paesi membri, con una riduzione del rapporto deficit/pil di dieci punti.

Nel 2022 il governo Draghi ha iniziato a rendere sempre più difficile la monetizzazione dei crediti fiscali legati ai bonus anticovid ed ha proseguito su tale linea il governo Meloni. Oggi i crediti fiscali incagliati ammontano a trenta miliardi di euro. Ciò ha messo in crisi l’intero settore e soprattutto quelle famiglie che hanno colto quell’apparente opportunità di contribuire a rendere il territorio più vivibile e meno inquinato, non potendo mai immaginare che sarebbero rimaste imbrigliate in questo meccanismo, in seguito al dietrofront del governo.

Tra i vari attori coinvolti, privati committenti, fornitori, professionisti, imprese appaltatrici, tutti in attesa di remunerazione delle proprie prestazioni  e i primi in attesa del completamento dei lavori, laddove incompiuti.

Si profila all’orizzonte, nemmeno tanto lontano, un intricato groviglio giudiziario per istanze individuali e collettive per l’esercizio dei propri diritti. Farebbe bene lo Stato a ravvedersi perché risolvendo il blocco delle cessioni saranno evitati seri problemi ai committenti e alle imprese appaltatrici, i primi in quanto obbligati principaliter e le seconde in quanto passibili di istanze di liquidazione giudiziale.

Questo il grido d’allarme dell’avvocato Luigi Benigno, presidente della rete nazionale di avvocati e commercialisti, che al rientro da Bruxelles ha annunciato di essere pronti a tutelare le ragioni dei protagonisti scendendo in campo al fianco delle famiglie e delle imprese coinvolte.

redazione@stampaparlamento.it

20 thoughts on “Una task force di avvocati e consulenti d’impresa a salvaguardia dei truffati del superbonus

  1. Io, in qualità di Esodato del Superbonus che ha la casa sventrata e inagibile, se la situazione non dovesse cambiare, lotterò fino all”ultimo respiro e con qualsiasi mezzo per risolvere questo problema.

  2. La cosa peggiore è che, onesti cittadini che hanno la sola colpa di avere agito secondo legge ed essersi fidati dello stato, sono considerati peggio di coloro che hanno fatto 9 miliardi di truffe sui bonus edilizi, di quelli che evadono 90 miliardi di tasse l’anno, di quelli che truffano in vario modo lo stato, forse siamo considerati peggio dei ladri e assassini.

  3. Se non si rimette in moto l’acquisizione dei crediti si prospetta a breve una macelleria sociale a cui questo governo non ha messo in conto, in quanto tutto concentrato su riforme e ponte sullo stretto.

  4. Trovo che denunciare lo Stato Italiano alla Commissione dell’Unione Europea sia un atto dovuto a tutti quei Cittadini che fidandosi del loro Stato, hanno investito soldi risparmi per una casa più sicura e più green. Oggi tutti questi cittadini sono stati TRUFFATI dallo Stato Italiano!!!

  5. Class-action, denuncia dello stato italiano alla commissione europea…..ok, ma muoviamoci, facciamolo.. uno per uno siamo dei piagnucoloni, tutti insieme potremmo essere una forza

  6. Uno stato democratico e civile si pone sempre al servizio dei cittadini, non li manda in rovina modificando e poi abrogando una legge che esso stesso ha promulgato.

  7. Sono tre anni che aspetto il Supebonus. Nel frattempo mi hanno truffato 2000 euro, pago affitto e un mutuo, mio marito unico stipendio. Siamo arrivati che fra poco non possiamo neanche mangiare.

  8. Io ho parte dei crediti già monetizzati e una parte creata e non accettata dal consorzio a cui avevo dato l’incarico, poiché lo stesso consorzio è indagato per truffa… Realmente i lavori erano solo stati iniziati e invece sono stati redatti dei SAL fasulli, con conseguenti creazioni dei crediti tutto a mia insaputa. Ho fatto denuncia e diverse azioni per dimostrare la mia buona fede ma… basterà?
    Nel frattempo ho terminato il cappotto a mie spese senza poter utilizzare bonus minori, il resto non posso permettermelo.

  9. Anch’io ho creduto in una legge dello Stato e ho fatto e ultimato nel ’22 il Superbonus x la mia casa. Ora ho da pagare il prestito ponte con la banca Biper, fatto nel febbraio ’22 e che a marzo non ha più concesso di cedere i crediti, e in più ho distrutto i risparmi di una vita di lavoro. Ho 70 anni, esperienza incredibile !!!

  10. Non si capisce perché si fa un ponte sullo stretto Messina che sicuramente è un azzardo, sia tecnico che finanziario, mentre non si vuole mettere mani ai crediti bloccati, forse perchè fanno più spettacolo e altro…
    (E’ un suicidio, ma tanto anche i morti fanno spettacolo).
    Saluti e auguri, ma personalmente non vedo speranze.

  11. Fatto sismabonus, terminati lavori 2021, ricevuto circa il 40% della cifra che ho speso. Nessuno risponde. Questo non è uno STATO.

  12. Ho eseguito lavori di efficentamento energetico usufruendo del 110, ed ho rischiato di perdere la casa.
    Mio figlio avendo necessità di eseguire opere rientranti nei benefici, ma non avendo idonea capienza fiscale e visto la mia disavventura, per evitare di generare ulteriori crediti incagliati, prima di avventurarsi ha voluto avere la certezza di poter cedere il credito. Concluso l’accordo di cessione con un soggetto privato, ha avviato le necessarie attività di progettazione e concluso l’accordo con la ditta esecutrice, quindi ha avviato l’iter urbanistico che si é concluso con la presentazione della CILAS il 17/02/23. Peccato che il 16/02 il governo con decreto quanto meno discutibile, esclude la possibilità di cedere il credito, che secondo la legge in vigore era garantito fino al 31/12.
    Paradossalmente il comportamento prudenziale, oltre a precludere l’accesso ai benefici ha comportato dei costi persi.

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