Interviste & Opinioni

Dite qualcosa di sinistra e non di sinistro!

Dario Patruno

L’elezione di Elly Schlein, all’anagrafe Elena Ethel Schlein ha rappresentato una sorpresa, venuta fuori dalle urne delle primarie del Partito democratico di domenica 26 febbraio ma adesso comincia la partita di un Partito che ha coinvolto 1 milione trecentomila persone pescando tra non iscritti e simpatizzanti per la leadership che dovrà rinnovare il modo di essere e agire in politica. Della vecchia nomenclatura la proposta della deputata svizzera ha coinvolto Orlando, Franceschini e Boccia e i maligni dicono una frangia consistente dei 5stelle.

Gianrico Carofiglio dal pulpito della saggezza di un maître à penser e uomo di sinistra intervenuto ad Agorà, alla domanda se sarà sufficiente l’elezione della Schlein a rilanciare la Schlein nei consensi, ha risposto “Non lo so”. E se non lo sa lui anchor man del programma Dilemmi che parte il 27, figuriamoci noi, poveri mortali.

Intanto il prossimo banco di prova sono le elezioni europee del 2024. Le previsioni, stando ai rumors, parlano di un partito collocato ancora di più a sinistra, rendendo superflua, inutile e dannosa la formazione di Articolo 1 dell’ex ministro Speranza. Sposerà le battaglie dei diritti civili, allontanandosi dalla ispirazione dei cattolici di   Democrazia è libertà – La Margherita.  Fioroni ha dichiarato “nasce un nuovo soggetto che non è più il Pd che avevamo fondato e prendo atto della marginalizzazione dell’esperienza popolare e cattolico democratica. Per me la vittoria di Schlein rappresenta la fine di un ciclo politico. Schlein ha detto ‘Bonaccini fa perfino le iniziative con Fioroni…’, che spazio può esserci per noi?”.

Risuonano le parole pronunciate dalla neo segretaria alcuni giorni fa che devono essere riempite di contenuto: “Sono una donna, non sono una madre – disse – Ma non per questo sono meno donna”. Le donne e i giovani sono stati la sua carta vincente. Ma non basta dovrà coinvolgere nella vita e nelle decisioni di partito gli operai, gli impiegati della pubblica amministrazione delle fasce meno abbienti, quelli che possiedono le categorie A e B e che faticano ad arrivare alla fine del mese. Gli elettori dovranno essere attratti da una proposta politica che veramente possa incidere sulle loro tasche.  Quanto di democratico e di partito lo scopriremo vivendo. I poveri, i poveri sapete quali sono?

Un partito della sinistra deve rispondere prima di tutto a questa domanda? Ne avete mai visto uno, lo guardate negli occhi quando gli date la monetina, ci ricorda il Papa?

Gli autentici democratici si augurano che il Partito democratico, unico oggi rimasto a chiamarsi partito, trovi una sua strada nel panorama politico di opposizione perché la democrazia dell’alternanza crei virtù nell’arte di governare e non creazione di rendite di posizione.

Gli elettori sono sovrani e se gran parte degli astenuti si riavvicineranno alla politica, chapeau, altrimenti sarà l’ennesimo poltronificio che cambia i volti, crea benessere per pochi e aumenta il divario tra governanti e governati, tra Palazzo e cittadini.

E come amavo ripetere alcuni anni fa, invito la nuova Segretaria a dire qualcosa di sinistra e non di sinistro o peggio di lugubre o terrificante agli occhi della povera gente che aspetta da anni risposte, indicando il come e il quando, visto che il metodo e i tempi non sono indifferenti.

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