Interviste & Opinioni

Associazione nazionale tra il personale della carriera dei Funzionari di Polizia Penitenziaria. Comandante del reparto: mito o realtà?

Accade sempre più frequentemente che Provveditori e Dirigenti Generali del DAP vadano alla spasmodica ricerca di Comandanti del Reparto, da assegnare in sedi complesse o, comunque, considerate “difficili”, quasi come fosse quell’unica tessera mancante del puzzle a rendere la situazione di quelle sedi ormai ingestibile. Assistiamo quindi alla comoda creazione, da parte di chi dovrebbe cercare di risolvere i problemi, di una aspettativa “messianica” nei confronti di una figura che, essa sola, potrà risolvere magicamente i problemi ripristinando l’ordine, la sicurezza e, in generale, il principio di legalità.

Accade d’altro verso, ancor più spesso che, nella quasi totalità degli istituti, a fronte delle immani difficoltà crescenti che contraddistinguono l’attuale panorama penitenziario, si individui nei Comandanti dei Reparti i principali responsabili del sovraccarico di lavoro, della difficoltà di gestione dei ristretti e persino del proliferare degli eventi critici. Questi Comandanti del Reparto, semplici esseri umani con vizi e virtù, competenze e deficienze, al pari di ogni altro, dovrebbero ergersi a divinità ed emulare l’antico “deus ex machina” delle tragedie greche, allorquando al termine dell’opera la situazione diventava ormai irrisolvibile per tutti i personaggi del dramma, tanto che, solo un dio, calato dall’alto, attraverso un artificio scenico, riusciva a sbrogliare la matassa, grazie a poteri che travalicavano le possibilità umane.

È in corso dunque, nell’Amministrazione Penitenziaria, quella che i letterati o gli storici definiscono “mitopoiesi”, la creazione di una favola o di un mito, derivante dalla tendenza di molti a interpretare la realtà e i suoi eventi in forma di miti e leggende. La narrazione, in questo caso, sempre più di sovente alimentata dalla dirigenza penitenziaria, è quella di Comandanti non all’altezza della situazione, al fine di allontanare ogni sospetto di proprie personali responsabilità riguardo all’immane disastro gestionale di questi anni e alla scarsa tenuta del sistema (rivolte, aggressioni e suicidi come mai nella storia repubblicana).

Insomma, è come se, a fronte di un incidente aereo, provocato da difetti strutturali di fabbricazione o di omessa manutenzione straordinaria, si incolpassero i copiloti (giacché l’unico pilota espressamente sancito dal quadro normativo è solo ed esclusivamente il Direttore) per non aver compensato la carenza tecnica.

Eppure, basterebbe una semplice analisi storico giuridica per verificare e individuare le tappe fondamentali e le ragioni che hanno portato all’attua

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci